THE DARK SIDE OF THE SUN
(Italia/2011) di Carlo Shalom Hintermann e Lorenzo Ceccotti

Raramente il cinema italiano si cimenta nell'animazione non per bambini, e questo documentario ha il doppio pregio di essere stato realizzato sulla base dei disegni, dei sogni e delle speranze di un gruppo molto speciale di bambini. Sono i bimbi e i ragazzi affetti da Xeroderma Pigmentosum, una malattia della pelle che impedisce loro l'esposizione al sole, e che cambia le loro vite e quelle dei loro genitori; una coppia coraggiosa ha deciso di creare un campo estivo speciale e attrezzato, il Camp Sundown negli Stati Uniti, in cui ogni anno si riuniscono le famiglie con figli affetti da XP, per permettere ai bimbi di trovarsi con altri uguali a loro e non essere più considerati dei "diversi" (esistono circa 2000 casi di XP in tutto il mondo), e anche scambiarsi informazioni sulla malattia che per molti medici è sconosciuta.
Un team di animatori ha vissuto con questi bambini e sulla base di disegni e storie create da loro, e dai loro racconti di vita, ha realizzato in pochissimo tempo un film d'animazione che si intervalla con le scene del documentario, creando una sinergia tra il racconto realistico e la narrazione fantastica.
Il racconto animato soffre in alcune parti per via delle continue interruzioni, e il documentario risulta molto lungo, ma la particolarità del tema e l'intensità delle scene permettono di essere coinvolti e di apprezzare tutta la pellicola come un unicuum artistico.
La scelta della trasposizione animata, per cui i personaggi animati sono stati creati ispirandosi ai bambini e alle bambine di Camp Sundown, e la scelta di mettere le stesse voci dei bimbi alla loro controparte "animata" è stata una scelta molto coraggiosa da parte degli animatori e molto educativa per i bambini stessi. Il documentario non solo pone l'accento sulla vita faticosa e le incomprensioni che sia i bimbi che i genitori soffrono nella vita quotidiana, ma sottolinea poeticamente la loro gioia e forza di vivere, la "luce" che loro hanno dentro in quanto "figli della notte", la loro forza spirituale e la loro sensibilità, che aiuta i "normali" a riscoprire la loro stessa sensibilità e il concetto di "normalità" e "diversità".
La favola narrata dall'animazione ben si sposa con le scene realistiche delle attività notturne di Camp Sundown, e la narrazione ha il pregio di trattare con delicatezza e sensibilità un tema molto particolare, rendendolo accessibile e universale a bambini e adulti.
Ci piacerebbe poter vedere anche la sola parte animata come una pellicola a sé stante, ma forse dovremo aspettare ancora un po' di tempo.

 

Chiara Garuglieri