CHICO Y RITA
(Spagna/2010) di Fernando Trueba, Javier Mariscal, Tono Errando

 

Se amate i film romantici, questo fa per voi.
Se adorate i film d'animazione a mano "vecchio stile", questo fa per voi.
Se andate pazzi per la musica jazz, allora questo è proprio il vostro film.
Stiamo parlando di Chico y Rita, film d'animazione in rotoscopia, costato quasi dieci milioni di euro e realizzato impiegando sette anni di lavorazione, nonché due anni per la sceneggiatura, scritta da Fernando Trueba (premio Oscar per Belle Epoque, già direttore di Two Much e La nina dei tuoi sogni)e da Ignacio Martinez de Pison,e sei equipe di animatori dislocate in tre continenti, collegate tra loro grazie a un sofisticato software.
La pellicola racconta la travagliata storia d'amore tra Chico Valdes, talentuoso pianista innamorato del jazz, e Rita Martinez, cantante dalla voce calda e sensuale, entrambi in cerca di fortuna nell' Havana del 1948, storia raccontata a colpi di rumba, salsa, jazz e bebop.
La musica è infatti la vera protagonista di tutte le scene, grazie a una strepitosa colonna sonora composta da Bebo Valdés, che vanta anche classici del calibro di Dizzy Gillespie, Cole Porter, Thelonious Monk, tanto che musica e immagini sembrano accostarsi e sposarsi alla perfezione.
La trama si dipana attraverso colpi di scena da feuilleton rosa e incroci con gli eventi storici degli anni '40 e ‘50, come il Proibizionismo statunitense degli anni '50, i regolamenti di conti fra gangster di Harlem, e la Revoluciòn cubana del 1959, e ci accompagna con un tuffo nostalgico nei colori e nella musica degli artisti cubani che allora emigravano in cerca di fortuna a New York, da una parte adorati dal pubblico e dall'altra costretti a sottostare alle leggi razziali di una società dominata dai ricchi "yankee".
La nostalgia e il legame con la terra d'origine è uno dei temi centrali della storia, accanto alla gioia di vivere, alla sensualità, e al tradimento e alla gelosia d'amore.
I personaggi sono ottimamente caratterizzati sia nella psicologia che nelle movenze -indimenticabile la scena del ballo sensuale e gioioso di Rita sulla musica suonata da Chico, in un bar deserto aperto solo per loro due- grazie alla tecnica della rotoscopia, per cui i disegni vengono animati sulla base dei movimenti di attori reali, ma ciò che più colpisce è il tratto grafico e sintetico che ben delinea i personaggi mentre sui fondali e gli scenari gioca con una minuzia di dettagli e un ottimo bilanciamento di colori.

Il film ha meritatamente vinto l'ambito Premio Goya nel 2011, e speriamo di vederlo presto anche nelle sale italiane.

Chiara Garuglieri