FROM UP ON POPPY HILL

Titolo originale: Kokuriko-zaka kara
Nazione: Giappone Anno: 2011
Genere: Animazione Durata: 91'
Regia: Goro Miyazaki Produzione: Studio Ghibli, Dentsu, Mitsubishi


Leggiadra fanciulla, perché invii i tuoi pensieri al cielo? (Shun)


Opera seconda di Goro Miyazaki (Gedo Senki - I racconti di Terramare, 2006), sceneggiata dal padre Hayao, From Up On Poppy Hill è l'adattamento di uno shojo manga omonimo del 1980.
Dalla sua casa sulla collina dei papaveri, Umi ogni mattina issa le bandiere che mandano un messaggio al padre scomparso in mare: a vederle però è Shun, che ha un anno più di lei, e dedica alla ragazza sconosciuta una poesia.
I due si conosceranno per caso, nel corso di una protesta studentesca, e a una iniziale antipatia e diffidenza, soprattutto di Umi, presto si sostituirà un sentimento reciproco...
La storia, ambientata in un villaggio portuale del Giappone del dopo guerra - ma avremo anche l'occasione di vedere un bel ritratto di Tokyo, città in divenire in vista delle Olimpiadi del 1964 - è costruita tutta intorno al personaggio femminile, ai pensieri, ricordi e sogni della protagonista.
Il ritmo della narrazione, nonostante questa forte dimensione intimista, è però equilibrato dalla vicenda che fa da sfondo, quella della protesta dei ragazzi per la minaccia di demolizione della sede del loro club studentesco, il Quartier Latino. L'edificio che lo ospita, con la complessità architettonica del suo interno, la sua atmosfera polverosa descritta con ricchezza di particolari, non può non ricordarci il castello di Howl.
Non mancano, nel film, i motivi cari a Miyazaki padre, dalla descrizione accurata e delicata del paesaggio, che ricorda quello di Ponyo sulla scogliera, a quella della casa e in particolare della cucina, quasi (letteralmente) protagonista nel Castello errante di Howl...Ma nella locanda che Umi manda avanti, il fuoco non parla e gli oggetti non vivono vita propria: manca la dimensione magica che contraddistingue le storie di Hayao.

Umi e Shun sono due ragazzi come tanti altri, in un paese che allora come oggi cerca di andare avanti e ricostruire, senza dimenticare il passato ma guardando con ottimismo e coraggio al futuro.

Bruna Cavalera