Titolo originale:Goool!
Nazione: Spagna, Argentina Anno: 2013
Genere: Animazione Durata: 105'
Regia: Juan José Campanella

Goool! era l’unico film in lingua spagnola presente a questa edizione del festival. Ed anche uno dei pochi in computer grafica, in un’annata che ha visto prevalere la sperimentazione e il tradizionalismo assieme della tecnica di disegno manuale. In questo senso, Goool! è un prodotto molto convenzionale: immagini di buon livello con fondali e scenografie dettagliate ed a volte minuziose di particolari (vetri, superfici, terreno) si uniscono ai classici personaggi vagamente stilizzati e caricaturali (per farvi un idea pensate al classico design di qualsiasi produzione non Pixar).

Il campo di gioco in cui svetta il film di Juan José Campanella, però, è un altro: quello del divertimento, discretamente sopra la media del prodotto per non-troppo-bambini. La trama ammicca infatti ad un pubblico sicuramente over 20, essendo incentrata su un campione paesano di biliardino e gli ometti di piombo che ne costituiscono le due squadre, magicamente assurti alla vita dopo eventi incredibili e sopra le righe. Lo spasso più grande, nel seguire la pellicola, lo si avrà proprio avendo a che fare con questi soldi di cacio, tutti caratterizzati in maniera brillante e veramente ben interpretati nella versione in lingua originale. E tra una partita e l’altra, che sia di calciobalilla o di gioco vero su un campo coi fiocchi, la regia si concede guizzi e movimenti di camera praticamente impossibili da realizzare in un a pellicola “live action”, che vivacizzano e allo stesso tempo valorizzano giustamente il mezzo.

Tutto sommato si può ben dire che non ci si divertiva così, in un film di genere comico-sportivo, dai tempi del poi rivalutato al ribasso Space Jam o, per attenersi alla disciplina trattata, dall’uscita di Shaolin Soccer. E citando quest’ultimo, mi viene da immaginare come anche Goool! possa essere bell’e pronto per essere distribuito in Italia, doppiato in maniera scandalosa da reali calciatori famosi nei ruoli dei piccoli membri del team di biliardino, rovinando così un lavoro che non avrebbe bisogno di simili spinte dal basso per ritagliarsi un posto in qualche cinema nostrano. Che il dio del calcio non voglia!


Eugenio Goi.