Titolo originale: Cheatin'
Nazione: USA Anno: 2013
Genere: Animazione Durata: 76'
Regia: Bill Plympton

Storia d’amore e di follia. In una fiera di paese, una ragazza vezzosa e appariscente incontra e viene salvata da un fusto coi fiocchi. Sarà passione a prima vista; i due non ci penseranno su due volte e, tempo un paio di minuti, li si può ritrovare novelli sposini, nella nuova casetta di campagna, a darci dentro come matti. La decisione non è stata poi avventata, perché i due si amano davvero ma la povera coppietta dovrà fare i conti con un particolare piuttosto seccante per la loro stabilità: l’appetibilità di Lui agli occhi della popolazione femminile locale. Vero e proprio nerboruto, impiegato alla pompa di benzina (!) e sempre pronto a fare il pieno a tutte le mogli e fidanzate del circondario (!!), lotta come un pazzo per restare fedele alla sua, di mogliettina, della quale si bea e si pasce volentieri. Ma cosa succede quando, un giorno, una delle sue amanti negate cercherà, con metodi poco onesti, di distogliere tutte le sue attenzioni dalla magnetica consorte?

Il progetto di Cheatin’, come si legge anche dai titoli, è stato portato avanti, oltre che da alcune personalità del mondo del cinema americano, anche grazie all’aiuto di Kickstarter, l’ormai famoso servizio internet di crowdfunding, ovvero di finanziamento di un’opera da parte del popolo, del diretto consumatore. Come si è visto in questi anni, spesso il sistema si è rivelato un’arma a doppio taglio; basti pensare alle centinaia di progetti videoludici indipendenti, molti dei quali si sono rivelati al di sotto delle aspettative. Ritempra un po’ il morale, quindi, vedere che a volte possono scaturire anche dei risultati ben più validi.

La pellicola, infatti, riesce ad essere sottilmente divertente ed allo stesso tempo a permettersi un genere di animazione oggigiorno ostico e demodé. L’autore Bill Plympton, oltre che disegnare ed animare completamente a mano i suoi lavori (e già qui onore al merito) adotta uno stile surreale dai tratti matitosi e scarabocchiati che delineano personaggi macchiettistici e deformi, calati in un mondo dipinto con un uso accortamente economico di fotogrammi al secondo. Ma, allo stesso tempo, è delizioso scoprire come riesca ad immergerci in una bizzarra realtà periferica di bonazze insoddisfatte, dove anche le cose più tangibili vengono straniate dalla fantasia dei personaggi e dall’assurdità di alcune invenzioni registiche al puro servizio dello spettacolo e della godibilità della trama. Il tutto non avvalendosi mai di dialoghi, scelta che regala sicuramente un valore aggiunto.

Amore e follia, dunque. Sia dentro al film che nella passione di Plympton per il suo mestiere.

Eugenio Goi.