Paolo Cattaneo è nato nel 1982 a Genova, dove vive e disegna fumetti. Dal 2009 paoloimmaginario.blogspot.it è il blog dove Paolo regolarmente scrive e ci aggiorna sui progetti che lo riguardano, ma soprattutto il sito è la vetrina del suo lavoro, che raccoglie le tavole degli ultimi fumetti, foto di pubblicazioni e sketchbook.
"Se clicchi sulle immagini diventano molto più grandi e le vedi anche meglio" è il sottotitolo della pagina, perché il mondo di Paolo è ricco di dettagli importantissimi e appassiona oltre che per le storie, anche per la cura "maniacale" con cui personaggi e luoghi sono caratterizzati. 

Storie di amicizia, esplorazione, scoperta, si intrecciano a episodi privati apparentemente insignificanti. Che si tratti di una gita fuori porta, una litigata con il migliore amico o una chiacchierata al telefono tra le mura domestiche, il racconto nei suoi fumetti è un ricordo fedele e per niente idealizzato dell'adolescenza. Un segno di matita sottilissimo e minuzioso ricrea attentamente ogni scena, recuperando dalla memoria non solo le esperienze vissute ma tutta una serie di elementi utili a delineare il contesto delle storie. I lavori più recenti sono ricchi di dettagli che supportano il racconto e rendono ancora più vivo il concetto di identità: marche di vestiti, programmi tv, prodotti commerciali e il gergo dei dialoghi sono elementi essenziali almeno quanto lo sono le situazioni raffigurate.

                      

La raccolta Pali della luce esce nel 2012 per Inuit ed è la prima pubblicazione monografica dopo una serie di apparizioni su riviste indipendenti tra cui Delebile, Costola e Banlieue e progetti editoriali autoprodotti come Kazkoff.

A distanza di tre anni Paolo, ha portato a termine un nuovo libro: L'estate scorsa, che per l'autore è la prima storia lunga. Questa volta a pubblicare il lavoro è Canicola, casa editrice e associazione culturale interessata alla ricerca in ambito grafico e narrativo attraverso il fumetto e il disegno contemporaneo.

Cogliamo quindi l'occasione per fare a Paolo qualche domanda mentre è di ritorno dal Treviso Comic Book Festival, per parlare di L'estate scorsa e di cosa è cambiato rispetto alle sue storie brevi.

FF - Visto che si è conclusa da poco l’esperienza del workshop al liceo artistico di Treviso durante il TCBF (Treviso Comic Book Festival) vorrei iniziare da lì. Com’è andata?

PC - Alpo (il king del TCBF) ha pensato bene di darmi in pasto ai ragazzi del liceo artistico per un workshop (13/19 anni, 3 incontri da 2 ore).
Io mi sono coscienziosamente preparato tutta una lista di supercazzole sul fumetto di realtà, scritte per benino su un quadernetto ordinatissimo, con immagini da fare vedere, cose furbe da dire, frasi ad effetto e tutto il necessario per fare una bella cosa.
Invece niente! Questi non conoscevano niente, manco un fumetto, manco un autore, manco ZeroCalcare, manco Dylan Dog... solo la passione immaginaria per il Giappone che alcuni traducevano in: "voglio fare i manga nella vita". 
Quindi ho buttato il mio quadernetto ordinatissimo, ho sfoderato la simpatia ed ho improvvisato cercando di andare incontro ai loro bisogni e curiosità, attraverso la mia pluriennale esperienza di maestrino dei disegnini delle elementari e ci siamo pure divertiti.
Hanno visto i miei lavori e hanno detto che sono strani ma belli, poi alcuni sono diventati miei fans, io invece loro fan da subito. Alcuni hanno voluto e letto il mio libro e gli è piaciuto, ma non so se è vero, forse mi hanno detto delle bugie.
Abbiamo fatto anche dei bei lavori, ora me li stanno mandando e sono molto orgoglioso.
Mi hanno chiesto di trasferirmi a Treviso e diventare loro professore, io ho risposto che qui a Genova c'è il mare, loro mi hanno detto che però lì si mangia bene.
Comunque, ecco: spero che loro abbiano preso qualcosa da me, io a loro ruberò sicuramente qualcosa da mettere nelle mie storie di brufoli e scarpe giganti.

FF - E tu invece a quell’età (che poi è circa quella dei personaggi dei tuoi fumetti) cosa leggevi e disegnavi? Qualche anno fa ricordo di aver trovato un numero di Kazcoff in libreria e c’era il tuo zampino dietro, i contenuti però erano piuttosto diversi da quelli delle tue ultime storie.

PC - Tra i 13 e i 19 leggevo a manetta, specie sull'autobus, che la scuola era lontana. 
Tex Willer a scrocco fin da bambino, con i classici di mia madre: i Peanuts, B.C. Sturmtruppen e il Mago Wiz, poi Nathan Never di brutto, Dylan Dog poco e poi soprattutto manga di calci in faccia, tette sode e robo-schiaffi. Americani mai veramente, solo qualche saga che mi prestava un mio compagno, ci sballavo con lo Spiderman di McFarlane e Spawn. Ho letto anche dei libri eh, bellissimi anche quelli...

Invece Kazcoff, sì, l'ho fatto io con degli altri, era il mio progetto di tesi, quindi stiamo parlando di un'altra vita, dieci anni fa giusti-giusti, altra gente, altrecose, tutte divertenti. Vista dal futuro (adesso), forse era una roba più punk di quanto non credessimo. A me del punk non me n'è mai fregato niente proprio, a parte qualche cassettina, però ci sono sempre passato vicino, a quanto pare.  

FF - Infatti nel tuo ultimo libro, L’estate scorsa, i riferimenti alla cultura popolare degli anni 90 sono tantissimi, ma di punk non c è traccia. In compenso c'è tutto il resto: dai bicchieri della Nutella alle Nike Silver, dalle puntate di Dragonball e X-Files al gioco di snake sul cellulare, dai bottiglioni di Beltè ai poster e adesivi di Pantera e Metallica. Quanto sono collegati per te i feticci della tua generazione alle esperienze vissute con amici e coetanei?

PC - Sono un malato di queste cose, delle marche, dei tormentoni, di tutto quel mondo che ho vissuto (all'epoca anche molto distrattamente, in realtà) e che fa da ambientazione alle mie storie.
Sarà che ho sempre guardato molto gli altri, ma mi piace credere di avere individuato degli accessori tipici che hanno un legame con certi comportamenti delle persone (e di conseguenza con dei tipi di personaggi) senza stereotipare nessuno eh, ma etichettandolo solo un pochino, con rispetto dico...
Non so se mi sono spiegato, ma sì, sto dicendo che l'abito fa spessissimo il monaco.
Nei miei fumetti questa cosa è alla base della costruzione dei miei personaggi, se uno ha la felpa dei NOFX o la maglietta dei Megadeth cambia tutto, no? Boh, a me sembra di sì.

Poi mi piace anche fare l'Indiana Jones sfigato di internet alla ricerca del bicchiere di Nutella giusto, ma questo è perché sono maniaco, forse.

  

FF - È vero che questa tua passione caratterizza molto bene personaggi e ambiente, ma funziona anche da un punto di vista narrativo. Osservando i disegni sembra che cerchi di ritagliare dello spazio all’interno del racconto per inserire tutte quelle vignette più piccole ai margini della tavola. E’ un operazione a cui pensi prima di disegnare o aggiungi questi dettagli in fase esecutiva?

PC - Delego a quelle vignettine di contorno un ruolo descrittivo, mi aiutano molto, quindi le valuto già nella fase di progettazione della tavola, sullo storyboard, magari anche solo con un quadratino con dentro scritto dettaglio 1, dettaglio 2, eccetera. Poi decido con calma cosa mi serve metterci, spesso le uso per caratterizzare il contesto, fare degli zoom su degli oggetti che vorrei che il lettore percepisse, senza che per forza abbiano una parte "attiva" nella narrazione. 

FF - Come è cambiato il tuo metodo di lavoro per L'estate scorsa rispetto alle tue storie più brevi? 

PC - Per la prima volta ho dovuto misurarmi con un vero sviluppo della trama e con la gestione ragionata dei tempi. Fino a prima di questo libro le mie storie erano dei brevi frammenti, come delle fotografie di un situazione, rimaneva quasi tutto fuori dalle pagine, invece questa è proprio come un film, ci sono proprio tutte le cose dei film.
E infatti ci ho lavorato meno istintivamente, tornando tante volte sulle scene per capire cosa era veramente necessario allo svolgimento della storiona, ma sempre con delicatezza, senza spiegare proprio tutto-tutto, o facendolo pianissimo.

FF - Stamattina ho visto il post sulla tua pagina di facebook con l'album dei Satyricon come indizio di un nuovo fumetto, hai già in mente una storia nuova? Qualcosa mi dice che c'entreranno adolescenza e anni 90...
PC - Eheheh, è veramente prematuro rispondere... Sì ho in mente una storia nuova, credo sia normale, ma sto ancora cercando di capire bene quale, ho cominciato a scrivere da qualche giorno, vediamo...
Adesso sono molto concentrato sulla promozione de "L'Estate Scorsa" che è un lavoro 
a cui ho donato 4 anni della mia vita e tante altre cose.