Trovate in libreria in questi giorni l'ultimo libro di Anna De Florian, -affermata e giovanissima illustratrice, fumettista, disegnatrice-: Roghi, edito da Canicola.

Flashfumetto le ha fatto delle domande rispetto ai temi del suo ultimo lavoro.

FF-Il tema della caccia, urlata da governatori lontani, mi ricorda il film “La decima vittima” di Elio Petri. L'atmosfera di tensione infatti si respira man mano che la storia va avanti.
Cos'è per te questa caccia? 
Contro un nemico invisibile o piuttosto una scusa per cui i gruppi di umani si sfidano e si fanno la lotta? 
Chi è questo nemico che spaventa la società, a tuo avviso?

A. Forse è la naturale e positiva ricerca del diverso, che a volte diventa persecutoria. Mi affido all'interpretazione del lettore!
Le società sono tante, ognuna teme cose diverse, non saprei affrontare il discorso dei nemici dell'umanità in questo momento.
Penso che forse la storia potrebbe essere contemporaneamente letta anche in chiave più ridotta, in una dimensione più personale e famigliare.


FF-Il tema del femminile è sempre presente nei tuoi fumetti. Le ragazze infatti sono toste, per nulla fragili ma piuttosto forti e ben immerse nella realtà che le circonda. Raccontami la tua visione della ragazza/figura femminile nei tuoi racconti.

A-Non credo ci sia un "tema del femminile" in quello che faccio.
Cioè, uno può anche trovarlo, ma si tratta solo di rappresentare le cose attraverso un gusto e un approccio che, generalizzando, appartiene a un genere piuttosto che all'altro, quando disegni poi magari è ancora più evidente. Io però non ho un pensiero di quel tipo e spero il discorso possa risultare neutro, alla fine.

FF-I boschi e le foreste sono un elemento essenziale per il filo narrativo dei tuoi fumetti: non è più solo un luogo dove succedono determinate cose. Questo credi che dipende dalla tua esperienza (so che hai lavorato nel Nord Europa)? 
Raccontaci cosa è significato, dal punto di vista della tua vita professionale, fare un'esperienza nel Nord.
A-Le foreste etc. sono il paesaggio che ho visto per anni e che è radicato in me. Non mi manca affatto quando sono in altri luoghi, in Italia o in Europa, ma continuo a trovarlo oggettivamente più bello di molte altre cose dal punto di vista estetico, soprattutto se indagato attraverso un'ottica diversa. Forse sul mio lavoro incide il contrasto tra i periodi un po' esotici in Nord Europa e il ricordo della vita bucolica in posti ameni.


FF-Come è nata questa storia?
Credi che sia apocalittica o dà delle speranze alla società?

A-Apocalittica forse è un termine troppo forte ma non credo nemmeno che si siano troppe speranze.


FF-Ti ritrovi e rifletti una parte di ricordi della tua adolescenza nelle storie e nelle vicende che racconti?

A-Sì, una parte sicuramente, ma cerco di travisare tutto!
Grazie Anna,  ora siamo curiossissimi di sfogliare il tuo libro!

Qui un'anteprima del libro
Qui il sito di Anna De Florian