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Cena con Gramsci
Di Gramsci non rimangono neanche le ceneri? Un giovane studente, alle prese con la difficile vita del fuori sede, diventa interlocutore di due personaggi fantastici, allucinatori, che scompongono una storia d'ordinaria università in un viaggio alla ricerca delle radici e del senso delle parole di Antonio Gramsci, oggetto di studio, ma anche alter ego immaginario del protagonista. Nato da uno spettacolo teatrale, "Cena con Gramsci" interroga il lettore proprio sulla permanenza e sulla possibilità dell'attualità dell'intellettuale sardo.
Insieme a Pasolini, Gramsci è l'intellettuale del novecento più studiato e citato, nel mondo. Eppure la sua vicenda politica e personale lo ha storicamente bandito proprio in Italia: qui l'identificazione con il PCI lo ha reso prima un soggetto "scomodo" e troppo di parte, poi l'ha fatto scomparire dagli scaffali insieme allo scioglimento del partito comunista.
IDEATORI DEL PROGETTO
Roberto Rampi: laureato in filosofia teoretica è un operatore culturale e uomo politico. Si occupa di valorizzazione dei beni culturali, comunicazione e formazione.
Marta Galli: laureata in lettere moderne con indirizzo teatrale, si occupa di ideazione, produzione e comunicazione di progetti culturali e teatrali.
"L'indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica"
Antonio Gramsci
GLI AUTORI
Elettra Stamboulis: ha scritto L'ammaestratore di Istanbul (Comma 22), Officina del Macello (Edizioni del Vento), e numerosi testi per storie brevi apparse in Italia, Grecia, USA, Regno Unito e Francia. È inoltre critica d'arte e curatrice del Festival internazionale del fumetto di realtà Komikazen.
Gianluca Costantini: nato a Ravenna nel 1971, attraverso il suo attivismo internazionale continua a collezionare bottoni per aprire porte di ricerca sul visivo, utilizzando carta e matita, non disdegnando il mondo che con lui è nato. Espone dal 1991, ed è stato pubblicato su diverse riviste e pubblicazioni mainstream e autoprodotte in lingue che vanno dal finlandese al portoghese, dall'inglese al serbo. Nel 2010 ha esposto al Salon du Dessin Contemporain di Parigi al Louvre per la seconda volta e collabora con Le Monde Diplomatique, Internazionale e Animals.