Florent Ruppert e Jerome Mulot si sono conosciuti all’Ecole nationale supérieure d'arts di Dijon; hanno iniziato a collaborare a partire dal 2002 e hanno all’attivo già numerose pubblicazioni. Pressoché sconosciuti al pubblico italiano, saranno presenti a BilBOlbul 2011 con vari eventi che li vedono protagonisti: una mostra al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna, e una residenza artistica all’hotel Al Cappello Rosso. Sempre in occasione del Festival, sarà pubblicata da Canicola la prima traduzione italiana di Irene e i clochard, che abbiamo letto in anteprima per voi.

Irene vive a Parigi, ha 24 anni, ha avuto un tumore al seno ma racconta di averlo amputato per sembrare un’amazzone. Progetta un libro sulla quotidianità dei barboni, ma in fin dei conti scopre di odiarli. Irene spesso si vede morire, di morte violenta e talvolta suicida. Irene gira con una katana come Uma Thurman in Kill Bill, e nella sua immaginazione la usa per fare a pezzi tutti quelli che le stanno sulle scatole. Ogni tanto, quando non ne può più di questo mondo complicato, prende il volo e le distanze da tutto.

Il tratto di Ruppert & Mulot (che, difficile a dirsi visto l’esito unitario, lavorano entrambi sia a sceneggiatura che a disegni) è molto scarno e semplificato, ma nonostante ciò riesce ad assumere una grandiosità quasi epica in certe pause di silenzio della narrazione, con intere pagine occupate da bellissime prospettive dei quartieri e delle architetture di Parigi. Il viso di Irene poi è ridotto a un ovale con un triangolo, quasi una sfida al processo di identificazione del lettore con la protagonista; che pure avviene, grazie all’ottimo lavoro di sceneggiatura dei due autori.

Tutta la storia passa infatti attraverso gli occhi e le distorsioni di Irene, trascinando completamente il lettore nel suo mondo, un mondo fatto di sogni, paranoie, nevrosi e continui slittamenti dal piano della realtà a quello dell’immaginazione. E quando Irene si presenta davanti agli stessi Ruppert & Mulot, quello che poteva risolversi in un divertente e innocuo gioco di metafumetto diventa invece ancora una volta la tragica rappresentazione del teatro di Irene, dove gli autori sono ridotti al semplice ruolo di spettatori passivi.

P.S.: sul sito degli autori, www.succursale.org, è possibile programmare una simpatica sveglia animata di Irene.

Irene e i clochard
Ruppert & Mulot
Canicola
128 pagine in bianco e nero

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Fabio Sera, 23/02/2011