Fior sceglie alcuni versi da una bella canzone dei Diaframma per introdurre il suo nuovo fumetto. Il testo della canzone, Elena, parla del ricordo di una giornata d’estate che viene a galla, una giornata d’estate piena di attese e promesse poi lasciate cadere – come un vestito.

E inizia infatti con un incontro in una giornata estiva, il romanzo di Fior. L’estate di Fior è gialla come la Polinesia di Gauguin, e all’ombra delle persiane Piero e Nicola spiano Lucia, una ragazza da poco trasferitasi nello stesso palazzo di Piero. Una frase volgare urlata da Nicola per scherzo da dietro le persiane, e un saluto a mezza bocca di Piero, sono per ora gli unici scambi tra i due amici e la ragazza. Ma già Fior ci dice molto, sul rapporto e le differenze tra i due amici, e sul legame che si sta per creare tra loro e Lucia. Un legame alterno e ambivalente, che tra addii e ritorni ci accompagnerà lungo tutto il libro, senza che per altro i personaggi vengano quasi mai mostrati insieme nella stessa scena. Molto, nel fumetto di Fior, è infatti lasciato al non detto, e le ellissi narrative ci privano di ampi spazi del racconto: spazi che però ritornano attraverso ricordi, sogni deliranti di febbre, stralci di lettere, mezze frasi dette al telefono.

Il racconto scorre veloce e apparentemente con grande facilità, nascondendo la complessità della sua costruzione: esemplare la scena della prima notte che Lucia trascorre a Oslo, in cui tre livelli di narrazione (una lettera d'addio, l'incontro con il belloccio Sven, le immagini de La spada nella roccia sulla tivù lasciata accesa) si intersecano e si richiamano per assonanaza/dissonanza.

Il tratto elegante e stilizzato di Fior ricorda una certa estetica di fine '800, la cartellonistica di Toulose-Lautrec, l'arte dei Nabis, ma ogni rimando viene riassorbito e vitalizzato dallo straordinario uso degli acquerelli: l'autore lavora sulle dominanti, ed ogni sequenza sembra avere un colore suo proprio, che la caratterizza e ne detta ritmo e tono di lettura.

Cinquemila chilometri al secondo, il titolo del fumetto, e infatti i protagonisti principali sono proprio le distanze e il tempo: le distanze che si frappongono tra i personaggi, e il tempo che passa e lascia le sue tracce, sulle cose (piccoli dettagli: l’insegna ALIMENTARI che perde una A) così come sulle persone.

Dopo lo sperimentale Rosso oltremare e l’adattamento de La sigorina Else (da Schnitzler), Fior realizza un’opera originale e matura, che senza troppo clamore racconta la generazione precaria e insicura dell’Italia di oggi. Sicuramente uno dei migliori autori del fumetto italiano contemporaneo -anche se, come molti altri, ha scelto la Francia- che ci consegna qui la sua prova più riuscita (per ora).

Cinquemila chilometri al secondo
Manuele Fior
Coconino Press
144 pagine a colori, brossurato
Euro: 17,00

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Fabio Sera, 14/10/2010