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SANGUE DI TENEBRA - Andrea Cavaletto e AA.VV. - Cagliostro E-press
Andrea Cavaletto - Matteo Pirocco - Gianrico Reale - Luca Maresca - Alberto Bonis
Cagliostro E-Press - 2009
La trama (secondo l'editore)
Cinque racconti per non dormire dalla penna gotica di Andrea Cavaletto, illustrati da talentuosi giovani disegnatori.
Le stagioni della Bestia (di Cavaletto/Pirocco). Un uomo si scopre ossessionato da un misterioso pendaglio e fa di tutto per averlo. Crescerai rigoglioso (di Cavaletto/Reale). Il mostruoso rapporto tra un povero giardiniere ignorante e il giardino che accudisce. I rifiuti di via del sudario (di Cavaletto/Maresca). Una casa stregata, un amore oltre la morte. La pelle del cacciatore (di Cavaletto/Pirocco). Alcuni ignari cacciatori abbattono un animale totemico e si cibano delle sue carni, con tragiche conseguenze. Lo spirito nella bottiglia (di Cavaletto/Reale). Una storia di Voodoo e gelosia, amore e magia nera.
Sull'opera
Ora, finalmente, si torna a respirare.
La produzione italiana di fumetti è da sempre stata piuttosto variegata, e ha toccato i temi e gli stili più svariati. Esattamente come accaduto per il cinema, l'Italia ha fatto propri generi di origine extra-nazionale, principalmente provenienti dall'America, rielaborandoli e modernizzandoli, adattandoli al proprio contesto nazionale e ai propri spettatori, e causando alla lunga l'invidia e l'ammirazione degli autori del resto del mondo. Si pensi, nel caso del cinema, a ciò che è stata la rivoluzione dello spaghetti-western, dove gli scenari e alcuni caratteri tipici dei film americani di indiani e cow-boy venivano sistematicamente riletti inserendoli in un contesto in cui la dimensione del villaggio del lontano west andava a somigliare sempre più, per dinamiche sociali e relazioni interpersonali, al rione della città o al paese di recente industrializzazione della realtà italiana di allora.
Nei fumetti il processo non è stato diverso, e in particolar modo il fumetto mainstream ha sempre gettato un occhio al mondo del cinema e ai generi diffusi oltreoceano, non riuscendo sempre a smarcarsi dall'influenza americana come era accaduto a Cinecittà, ma sostenendo comunque una produzione fumettistica costante e di alta qualità. Uno di questi generi tipicamente americani ma sapientemente plasmato dalla matita italiana è quello dell'horror, che nella sola Italia ha mostrato una quantità di stili e applicazioni narrative impressionanti, dalle semplici declinazioni orrorifiche dei cosiddetti fumetti neri all'italiana, ai pruriginosi albetti cosiddetti porno-horror (che hanno permesso la crescita di grandi autori, si pensi a Tacconi su Zora la vampira), alla imitazione delle storie brevi della americanissima Warren Publishing, alla naturale evoluzione di queste storie nelle riviste specializzate, come Horror negli anni 70 e poi negli anni 90 Splatter, o più banalmente si pensi al primo Dylan Dog.
Tuttavia l'horror è un genere per molti versi rischioso, potenzialmente succube dei venti di censura che periodicamente colpiscono l'industria della cultura di massa, e infatti la maggior parte degli esperimenti appena citati hanno avuto vita breve, vuoi per scarse vendite, vuoi per l'esercito dei benpensanti che talvolta si sono opposti ad essi. Attualmente il panorama fumettistico dell'horror italiano è rappresentato da alcuni timidi tentativi di rinascita (molti dei quali facenti capo a realtà minori) e dal già citato Dylan Dog, che però presenta storie non sempre all'altezza della sua fama e sicuramente ha abbandonato le atmosfere inquietanti e lo splatter spinto dei primi numeri per orientarsi spesso verso scenari più leggeri e avventurosi (anche se la recente acquisizione di alcune nuove leve, tra cui lo stesso Andrea Cavaletto che ha scritto i racconti della raccolta di cui stiamo per parlare, sembra far ben sperare per un ritorno ai fasti di un tempo).
In un panorama simile l'horror a fumetti italiano perde la forza anarchica e il valore catartico che lo hanno caratterizzato in passato. Ed è per questo che quando ci accorgiamo che viene pubblicato un volumetto come questo Sangue di tenebra, non possiamo che prendere una boccata d'horror, di vero horror, a pieni polmoni, e gioirne. Intendiamoci: questa raccolta di racconti dell'orrore scritti, come già detto, da Andrea Cavaletto per le matite di vari giovani disegnatori non è nulla di eccessivamente disturbante, né la violenza mostrata può apparire gratuita o fine a se stessa a chi sia poco avvezzo al genere. Ci troviamo di fronte a cinque bei racconti, tutti ben scritti e disegnati (anche se alcune tavole scontano forse l'inesperienza di alcuni dei disegnatori coinvolti), che senza avere chissà quali pretese ci ricordano che esiste un modo di raccontare l'orrore senza vergognarsi di mostrare il sangue, la violenza o il sesso quando è necessario, e che il genere horror può essere tranquillamente usato per trattare temi dalla portata più ampia e generale.
La sensazione è comunque quella di aver di fronte un albo scritto da un autore che va per la sua strada, senza preoccupazioni e timori di sorta e senza adottare vie di mezzo non necessarie. Sangue di tenebra non avrà la carica distruttiva di un film di Brian Yuzna, ma ha in compenso una prosa solida e dei disegni molto freschi, e un'edizione pregevole per qualità della carta e confezione. Si segnala solo un piccolo problema tecnico: il lettering di quattro storie su cinque è molto piccolo, segno probabilmente che esse erano stata studiate per essere pubblicate su un formato più grande di quello finale.
Caratteristiche tecniche
64 pagine – brossurato – B/N – copertine a colori con alette - 16cm per 22cm
8,90 euro
Interviste
Altre opere di Andrea Cavaletto disponibili:
La farfalla con le ali Bagnate, Casa editrice Neftasia (disegni)
La porta nel buio, Casa editrice Neftasia (disegni)
El Italiano, Nicola Pesce editore (curatore e autore di alcuni racconti)
Per informazioni più dettagliate su Andrea Cavaletto: blog
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(Alessandro Diele, 10/7/2010)