Sette film del maestro del brivido al Cinema Lumière: un tour de force hitchcockiano con i suoi classici in versioni recentemente restaurate o rimasterizzate (nell'ambito del progetto di Nexo Digital).
Primo appuntamento venerdì 15 aprile, alle ore 17.30, con una doppia Kim Novak e un innamoratissimo James Stewart protagonisti di Vertigo (o La donna che visse due volte), seguito alle ore 21.45 da un capolavoro del periodo inglese, il muto Blackmail (accompagnato in sala dal pianoforte di Marco Dalpane), occasione per introdurre al pubblico alcuni temi della 25ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato.
Ci si affida alla coppia Cary Grant e Eva Marie Saint per Intrigo internazionale (sabato 16 aprile, ore 19.45), mentre il cult Psycho (o Psyco, com'era stato rititolato in Italia) è in programma sempre sabato 16 aprile alle ore 22.15.
Domenica 17 aprile, due film in programma: Marnie (ore 19.45), viaggio psicoanalitico di Sean Connery nei labirinti patologici di Tippi Hedren, mentre ritroviamo un rassicurante James Stewart - in una mitica accoppiata con Doris Day - in L'uomo che sapeva troppo (ore 22.15).
Chiudono i volti per eccellenza del cinema di Alfred Hitchcock: quello di James Stewart, nuovamente, e quello di bellezza impareggiabile di Grace Kelly, nella frenetica immobilità di La finestra sul cortile, in programma lunedì 18 aprile, alle ore 17.45.

 

Venerdì 15 aprile, ore 17.30, Cinema Lumière
LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE (Vertigo, USA/1958) di Alfred Hitchcock (128')
"Nell'odissea dello spazio e del tempo, miseri amanti, immersi nella spirale di una città, San Francisco, vivono nel desiderio sempre umiliato di un paradiso terrestre impossibile" (Maurizio Del Ministro). Capolavoro tra i capolavori hitchockiani degli anni Cinquanta, di tutti il più esistenziale: sotto la vernice del Technicolor serpeggia il senso del disagio, dell'umana inadeguatezza, della ragione inservibile, delle passioni inutili, d'una tristezza che Truffaut arrivò a chiamare necrofilia. Il cinema, ovvero rendere tangibili le regole dell'attrazione: per il vuoto, per la schiena di Kim Novak bordata di seta verde.

Venerdì 15 aprile, ore 21.45, Cinema Lumière
BLACKMAIL (GB/1929) di Alfred Hitchcock (96')
Questa è la versione muta, ritrovata e restaurata in anni recenti, di un film per anni conosciuto come "primo lungometraggio sonoro del cinema inglese" (e naturalmente del suo autore). Non sono pochi oggi a preferirla, pur se si perde la sapienza hitchcockiana nel manovrare gli sfondi sonori: ma la vicenda londinese d'una tentata seduzione, d'un omicidio per legittima difesa e d'un ricatto è un crescendo di nebbia e d'angoscia che s'affida soprattutto all'ambiguità dei primi piani e ai giochi di scala. Le immagini mute, sorrette dall'interpretazione musicale, fanno della celebre scena sopra e dentro la (vera) cupola del British Museum un'esperienza mozzafiato.
Accompagnamento musicale al piano di Marco Dalpane
Prima del film verranno presentati i temi della 25a edizione del Cinema Ritrovato e verranno mostrate alcune immagini in anteprima

Sabato 16 aprile, ore 19.45, Cinema Lumière
INTRIGO INTERNAZIONALE (North by Northwest, USA/1959) di Alfred Hitchcock (136')
Più scintillanti i colori, più scontornate le figure sugli sfondi, più luminosa la luce e più rocciosa la roccia, e forse persino Cary Grant più Cary Grant: lasciamoci attrarre ancora una volta, da questo nuovo restauro digitale, nel Palazzo dell'Onu, sul Monte Rushmore, nella villa Frank Lloyd Wright, tra le oniriche sequoie e nel malizioso wagon-lit, perché questa è tra le più squisite fette di torta che Hitchcok ci abbia mai servito. Per dirla con Bill Krohn: "Leggero come una piuma, è da sempre uno dei film preferiti dagli esegeti di Hitchcock: anche perché si tratta di una vera storia d'amore e di un racconto che ben si presta all'interpretazione allegorica".
Copia digitale a cura di Nexo Digital

Sabato 16 aprile, ore 22.15, Cinema Lumière
PSYCO (Psycho, USA/1960) di Alfred Hitchcock (108')
"Una scena d'amore in pieno giorno lavorativo, il composto squallore d'una camera d'albergo, il senso di dissimulazione sono il primo anello della catena di disagio e di devianza che condurrà al disastro. L'idea, in Psyco, è che basta una lieve deviazione nelle relazioni umane (deviazione di percorso, di comportamento, di desiderio) perché esse conducano alla distruzione. Psyco svela il caos appena sotto la superficie levigata della civiltà, la barbarie come sempre tra di noi, dentro di noi" (Peter von Bagh).
Restauro digitale a cura di Nexo Digital

Domenica 17 aprile, ore 19.45, Cinema Lumière
MARNIE (USA/1964) di Alfred Hitchcock (129')
Storia d'una ladra, d'una bionda frigida, di un ‘io ti salverò' sessuale, d'un trauma con stridulo ritorno del rimosso. Tutto nell'aria viziata di un'alta società fasulla come il technicolor dei suoi ambienti e dei suoi arredi. Sean Connery svela con uno strappo rabbioso le cosce nude di Tippi Hedren, algida bambola gonfiabile, e la macchina da presa per un attimo s'inchioda: Hitchcock sta giocando il suo private joke segretamente porno. Troppo private e troppo segreto: il film non piacque a molti. Rivalutato nel tempo e molto amato da Truffaut, che rese omaggio in La sposa in nero.
Restauro digitale a cura di Nexo Digital

Domenica 17 aprile, ore 22.15, Cinema Lumière
L'UOMO CHE SAPEVA TROPPO (The Man Who Knew Too Much, USA/1956) di Alfred Hitchcock (119')
Questa seconda versione d'un più dimesso thriller girato nel 1934 è il trionfo dell'estetica anni Cinquanta: stessa storia, ma tutto è più grande, più esotico, più stupefacente, più risonante, amplificato e orchestrale pur nella perfetta concentrazione aristotelica di spazio e tempo, e naturalmente in meravigliosi colori. Un giorno nella vita: il giorno in cui James Stewart e Doris Day perdono e ritrovano il loro bambino rapito. Hitchcock qui è puro genio: perché quella voce materna che canta Que sera sera e corre lungo le scale verso il figlio, più potente del Male e più veloce del montaggio, metterà per sempre i brividi; e perché dopo tante visioni di sicuro c'è qualcuno che non ricorda chi è Ambrose Chapel.

Lunedì 18 aprile, ore 18, Cinema Lumière
LA FINESTRA SUL CORTILE (Rear Window, USA/1954) di Alfred Hitchcock (121')
L'avventura d'un fotografo (ma Calvino non c'entra: anzi il nostro magnifico scrittore, che qualche volta sbagliava pure lui, recensì il film da Venezia per Cinema nuovo, non ci capì nulla e serenamente stroncò). Qui siamo nel Greenwich Village, un piccolo appartamento spalancato sul teatro del mondo: Alfred Hitchcock presents, James Stewart spia le finestre di fronte e alimenta il proprio terrore dell'ipotesi coniugale fino a sognarsi cupo uxoricida. Qualcuno uccide e qualcuno muore davvero, Grace Kelly è una sinfonia erotica in cinque tempi - i cinque abiti creati per lei da Helen Rose. La più luminosa commedia nera mai girata intorno al tema del matrimonio.