Era il 1994. Nel parco antistante l'allora chiuso ITC, la Compagnia dell'Argine inscenava il suo primo spettacolo: uno spettacolo itinerante, dove il pubblico poteva muoversi liberamente tra piccoli gruppi di giovani attori che recitavano scene tratte dal teatro di Aristofane, al centro una riflessione sulla politica, sull’uomo, sulla cittadinanza.

Vent’anni dopo la compagnia torna in quel parco per raccontare quei temi: ancora una volta uno spazio aperto che contiene attori e pubblico insieme, un teatro che prova (ha provato per vent'anni) a stare in mezzo alla gente, immaginando una nuova forma di convivenza civile, dove ogni persona puòdiventare individuo, con la sua unicità e la sua importanza, ma dentro la relazione con gli altri, nel dialogo e nell’ascolto, nella ricerca delle somiglianze e nella valorizzazione delle differenze: un teatro di cui tutti, a turno, possono essere protagonisti, non solo gli attori della compagnia, ma anche bambini e adulti, anziani e migranti, disabili e giovani delle scuole, padri o madri di famiglia…

"Vorremmo costruire ora, vent’anni dopo, un’azione teatrale che non fosse solo uno spettacolo, ma fosse una nuova città, un nuovo territorio dove tutti (tutti i nuovi cittadini di questa nuova città, cioè tutti i protagonisti di questo nuovo spettacolo) potessero riflettere sull’importanza dello stare insieme, su quanto il teatro sia in grado di porsi a fondamento di una diversa, più matura idea di convivenza. Vorremmo che questo spettacolo-non-spettacolo ricevesse nutrimento da altre azioni sparse lungo nove mesi di lavoro: incontri, laboratori, interviste, momenti di riflessione."

Le Parole e la Città è un progetto composito, nato oltre un anno fa e costruito nel corso degli ultimi nove mesi, che ha coinvolto oltre 3.000 persone e più di 100 tra enti, istituzioni, associazioni e compagnie del territorio, ma anche l’ampia rete nazionale e internazionale del Teatro dell’Argine.

Il progetto comprende numerose azioni, che si realizzeranno tutte nell’arco della seconda decade di luglio: uno spettacolo itinerante all’aperto per 100 attori; un convegno per parlare di teatro, città e nuovo pubblico; una videoinstallazione nella quale 100 fra artisti, intellettuali, esperti, ma anche comuni cittadini ci regalano le 5 parole da cui ricominciare; cinque incursioni teatrali, performance realizzate per le strade e le piazze di Bologna; un laboratorio di critica e racconto teatrale per spettatori a cura di Massimo Marino; oltre 100 abbecedari, ovvero una sorta di carta d’identità dei gruppi e associazioni che abitano la città, realizzati nel corso di incontri e laboratori; più di 1.000 cartoline sulle quali più di 1.000 persone hanno scritto qual è la parola che vorrebbero salvare.