Termina il 26 novembre 2017 la mostra di Julie Maroh ospitata da Zoo intitolata Corpi Sonori

Corpi sonori non è semplicemente una mostra, né solo un libro, ma è prima di tutto una mappa. Non a caso nasce da un trasferimento e una residenza di quattro mesi, a Montréal, tra il 2013 e il 2014. Quando ci si trova in un posto nuovo abbiamo bisogno di orientarci, per imparare ad abitare il luogo dove siamo. Senza abitare non possiamo vivere.  E per abitare non basta uno spazio chiuso, ci vuole un sistema di relazioni. Non c’è casa senza un fuori, non ci siamo noi senza gli altri. Julie Maroh esplora in ventuno racconti il tentativo di uomini e donne, giovani e vecchi, amici e amanti di trovare posto nel mondo. Sorvola la città e si avvicina rispettosa ai destini dei singoli personaggi, ne respira i timori e le speranze, i piaceri e i dolori, gli incontri e gli abbandoni.  E lo fa calibrando con grande abilità le risorse del linguaggio a fumetti, lavorando sul ritmo e sulle inquadrature, sui dialoghi e sui silenzi. Ne viene fuori un atlante che pur ponendosi l’obiettivo di mostrare le tante forme dell’amore, non ha nulla di didascalico e riesce a cogliere la varietà delle soluzioni che ognuno di noi trova per vivere, per sentirsi unico.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina del Bilbolbul festival.