Inaugura il 27 gennaio alle 21 al Cassero e rimane visitabile fino al 31 gennaio 2014 la mostra Rosa Cenere.

L'inaugurazione avverrà alla presenza di Lucy, sopravvissuta ai campi di concentramento.
Durante l'evento sarà messo a disposizione un piccolo aperitivo.

Il progetto nasce dalla collaborazione di Peopall, gruppo di volontari casserini, e del Centro di Documentazione, e dal coinvolgimento di 19 illustratori vicini che hanno aderito con entusiasmo alla proposta di raccontare, mediante il loro talento, le esperienze di 11 vittime, gay e lesbiche, delle deportazioni naziste, utilizzando come punto di partenza il triangolo rosa e accompagnandolo ai toni del bianco e del nero.

Il progetto
Rosa cenere nasce dall’urgenza del gruppo di volontari del Cassero di raccontare la memoria che, durante gli anni, ha rischiato di perdersi nelle pieghe di un silenzio imposto dalla vergogna nel mostrare le cicatrici che l’orrore nazi-fascista aveva impresso sui corpi dei deportati omosessuali.

Raccontarla mediante l’arte sembra il modo migliore per fornire un punto d’accesso diverso e non banale, con l’intento di stimolare la riflessione e la curiosità.


L’obiettivo della mostra, fin dall’inizio, è stato quello di non distaccarsi dalla veridicità delle esperienze vissute dalle vittime, e le testimonianze, dirette e indirette, sono state il punto di partenza dell’intero progetto.

Tra le undici storie vere illustrate alcune sono già note, come quelle di Heinz Heger e Pierre Seel che con le loro pubblicazioni hanno aperto la strada alle prime ricerche sugli omosessuali deportati, altre invece sono state recuperate negli archivi online, come quella di Henny Schermann, una delle poche donne deportate anche perché lesbica.

Mostra curata da PeopAll - Bologna Pride 2012, in collaborazione con il Centro Di Documentazione.

www.cassero.it