Fruit 2013 _ 25.03.2013 _ Fruit Talks
"Design editoriale fra grafica, illustrazione e comunicazione poco coordinata"


Sempre nella splendida cornice dell'Ex ospedale dei bastardini si svolge la terza giornata di Fruit e il secondo appuntamento del giorno con Fruit Talks. Quest'oggi dietro al tavolo dei dibattiti troviamo Pietro Corraini della Corraini Editore, nel ruolo dell'intervistato, e il rappresentante di Milimbo, una realtà valenciana che nasce come studio/laboratorio, nella parte di inervistatore. Pietro Corraini si dimostra subito una persona brillante e simpatica con la quale è facile trovare punti di incontro e pensieri comuni. La prima domanda che gli viene posta per rompere il ghiaccio è rivolta soprattutto alla scoperta della sua formazione. Ci dice che per forza di cose si è sempre trovato circondato dai libri di Munari e Veronesi e tra un "Prelibro" e un altro il passo è stato breve nel diventare un creativo e un editore. "Dai miei genitori ho ereditato il valore e l'importanza che ha la passione nel fare le cose, il seguire ogni passaggio, dall'idea alla progettazione fino alla realizzazione ultima del libro".
La chiaccherata continua con un'altra repentina domanda tradotta in simultanea da Anna Ferraro.
"Come funziona la vostra produzione e come sceliete i libri da pubblicare?".
Pietro ci fa sapere che loro come casa editrice di piccole dimensioni differiscono in modo sostanziale da una grande azienda, quindi i loro tempi sono molto lenti ed hanno la possibilità di cambiare le cose anche in ultimo luogo. Per la scelta dei titoli invece, ci dice che "la parte di selezione è sempre differente, non c'è un vero e proprio metodo specifico. Capita spesso che durante le fiere o i workshop si trovino dei progetti interessanti e magari già pronti da mandare in stampa, altre volte invece si verifica l'esatto opposto, magari ci piace un artista ma non avendo ancora bene in mente cosa fare i tempi di produzione si allungano".
Dalle parole di Pietro si capisce che per lui e per la casa editrice la cosa che veramete è importante è credere nel proprio progetto, autoprodurre daltronde significa anche questo. "Tutti al giorno d'oggi possono stampare ma quello che è difficile da trovare sono i contenuti, sono quelli che rendono unico e d'impatto un progetto. Qui ci sono persone che producono dell'ottimo materiale, e lo fanno molto meglio rispetto ad alcuni editori" e continua ancora puntando soprattutto su un punto, che forse alcuni del pubblico hanno trovato controverso da trattare durante un evento sull'autoproduzione ma che può far rifletere, "Se lo fai per passione fai autoproduzione, se invece lo fai per soldi sei un editore? Io non credo sia così, non si fanno in questo modo le rivoluzioni".
E prendendo spunto da questa provocazione, il giovane rappresentante di Milimbo procede con un altra domanda, questa volta incentrata sia sulla figura di Pietro come editore che come creativo.

"Hai mai pensato di pubblicare altro rispetto ai libri che di solito pubblicate?".
"Noi disegnamo anche oggetti, dice Pietro, stiamo collaborando anche con i designer della nostra casa editrice per produrre cose nuove, ma sostanzialmente per ora il nostro catalogo rimane quello di sempre, anche perchè non abbiamo ancora le competenze per fare altro, poi chissà...".
È doveroso comunque ricordare che la Corraini pubblica anche una rivista che non ha una redazione, ne tantomeno una gabbia e ogni numero è affidato ad un artista che ne gestisce completamente i contenuti dal titolo Un sedicesimo. Una produzione sempre diversa che forse può essere anche inserita nel panorama delle autoproduzioni.
E infine c'è lo spazio per un ultima domanda che vuole scoprire quale siano le case editrici che sono state un punto di riferimento per Pietro e per la sua formazione.
"Questa è una domanda difficile, e so che forse mi tirerò dietro gli insulti da parte del pubblico sopratutto in questo contesto ma devo dire che se dovessi sceglierne una del passato sarebbe senz'altro la Mondadori. Perchè nel '45 fu l'unica ad avere il coraggio di pubblicare i libri di Munari, una serie di libri particolari per l'epoca. Se invece dovessi sceglierne una del presente sceglierei Strane dizioni che lavora ai propri libri con una cura e una dedizione che non posso far a meno di ammirarli".

Anche questa intervista si conclude, e bisogna ringraziare l'organizzazione di Fruit per questa esperienza che ci ha dato la possibilità di scoprire l'altro volto della medaglia, quale sia il punto di vista di una piccola/media casa editrice nei confronti dell'autoproduzione. Un punto di vista interessante che Pietro Corraini ha dimostrato essere snodo per l'inserimento e la crescita nel mondo dell'editoria da parte di molti artisti, progettisti e soprattutto per creare curiosità nel pubblico.