Fruit 2013 _ 23.03.2013 _ Fruit Talks
"Grafica per la cultura e l'editoria"

Si apre la prima giornata del fitto programma che l'organizzazione del Fruit ci propone quest'anno durante la sua II edizione. Dopo gli interventi di Luca Avesani, product manager della Fedrigoni Spa, che ci ha parlato dell'uso della carta e di come essa influisca all'interno della progettazione editoriale e di Leonardo Sonnoli art director e graphic designer con la sua conferenza dal titolo "Montag ti preseno Clarisse", un tentativo persalvare la memoria dell'editoria italiana, è la volta di Francesco Valtolina. Art director e graphic designer "nato a Milano, lavoro a Milano e probabilmente morirò a Milano", così inizia la sua presentazione.

Francesco è art director di una delle più interessanti realtà editoriali italiane, Mousse. La rivista nasce nel 2006 come magazie "free press" con cadenza bimestrale e ad oggi conta circa 40.000 copie a numero. Ha una distribuzione capillare in tutta Europa, America, Asia e Australia, oltre che in Italia dove ancora oggi è distribuita grauitamente. Mousse diventa anche una casa editrice dal nome "Mousse Publishing" che edita cataloghi di saggistica e progetti curatoriali di arte contemporanea in "paper edition" ovvero dal progetto alla carta. È proprio su questo concetto che Valtolina e la moderatrice Erica Preli, si concentrano principalmente durante lo svolgimento della dibattito. La prima domanda che Erica Preli pone ad Alessandro Valtolina è incentrata su come la casa editrice si pone nei confronti del cliente ma soprattutto dei contenuti, se c'è o meno un modo per approcciarsi all' "oggetto libro". La risposta è molto semplice e lapidaria. "Non esiste una regola, di volta in volta è differente, il valore aggiunto di Muosse è che le persone che lavorano al progetto conoscono quello di cui e con cui si sta lavorando a 360°". "Per esempio, ci sono libri che vengono disegnati al 90% dagli artisti e per il 10% c'è la collaborazione dei grafici" continua Alessandro. "Noi cerchiamo di produrre il punto di vista degli artisti sulla carta. Io non sono un grande comunicatore quindi provo a far parlare nel modo migliore e il più possibile quello che gli altri hanno da dire". Un passaggio davvero interessante questo, che ha posto l'accento su come un graphic designer a volte si fa catalizzatore di contenuti e non produttore di questi, lavoro che molto spesso è dato all'artista. In conclusione si può dunque affermare che il risultato finale dei progetti che Mousse produce e inserisce nel mercato, nascono dalla collaborazione sinergica con l'artista per ottenere un eccellente e unico nel suo genere, risultato finale.