A ben guardare, il Fumetto italiano degli Ottanta-Novanta trova a Bologna un suo polo cruciale. Se prima gli autori, pur vivendo in città, pubblicavano soprattutto a Milano e a Roma, adesso concentrano qui anche la loro attività creativo-imprenditoriale. E' questa la sede dell'enorme giornalone "La Dolce Vita", diretto da Oreste del Buono, e poi della rivista "Fuego!" di Igort, nonché delle varie etichette gestite da Brolli, non solo fumettista ma anche scrittore e editor a tutto tondo: Telemaco, Phoenix, Comma 22, che ha in programma l’opera omnia di Alberto Breccia e quella di Bryan Talbot, e “Baribal” neonata rivista per l’edicola che presenta racconti, illustrazioni e fumetto per bambini.
Alla fine degli anni Ottanta, sarà la volta di Granata Press, casa editrice con sede in Via Marconi 3, e della nuova rivista di Bernardi "Nova Express" (gestita con la grafica, e molto di più, di Roberto Ghiddi). Tra gli altri, sono all'opera, a Bologna, in questo periodo, i disegnatori Onofrio Catacchio, Menotti (ovvero Roberto Marchionni) e i redattori e critici Enrico Fornaroli, Luca Scatasta, Gino Scatasta. Insieme ad altri, contribuiscono anche a dar forma, per esempio, ai primi numeri di "Wolverine", di "Silver Surfer", di "Namor", di "Alf": alcuni dei personaggi della Marvel gestiti da Granata per conto della Play Press. Tra i collaboratori di Granata, si rivelano anche Barbara Rossi, Andrea Baricordi, Massimiliano De Giovanni e Andrea Pietroni, che qualche anno dopo saranno conosciuti col nome collettivo di Kappa Boys. Si tratta del primo gruppo di lavoro che, in Italia, si occupa seriamente di manga e di anime: un punto di riferimento ancor oggi per i fans di questo tipo di narrazione per immagini. Ospitati nella sede della Granata Press, i futuri Kappa Boys redigono la prozine "Mangazine", che esce nel dicembre 1989 autogestita e con una distribuzione assai limitata. Dall'aprile del '91, "Mangazine" si trasformerà in un mensile da edicola, pubblicando anche e soprattutto storie a fumetti. In seguito, i Kappa collaboreranno con la Star Comics (un rapporto più che proficuo ancora in corso) e daranno vita alla Kappa Edizioni, service e casa editrice, che pubblica (oltre a vari volumi monografici di autori italiani ed esteri) la rivista antologica "Mondo Naif", la cui maggior parte di storie è ambientata a Bologna. Sul primo numero, in uscita a ottobre 1998, compaiono fra gli altri Andrea Accardi, Otto Gabos, Giovanni Mattioli, Davide Toffolo, Vanna Vinci, Sara Colaone, Gianmaria Liani... In seguito, le edizioni Kappa affronteranno anche la pubblicazione di opere più sperimentali, come (nel 1999) Anita dell’espressivo, personalissimo fumettista e illustratore Stefano Ricci. E’ proprio quest’ultimo autore che fonderà nel 1996, in collaborazione con Giovanna Anceschi, la rivista “Mano”, in cui il fumetto viene inserito trasversalmente in un montaggio rigoroso di materiali diversi come scritti e disegni.
Tutte queste esperienze incoraggiano la nascita di varie altre iniziative analoghe, al punto che oggi la scena bolognese conta (oltre alle già citate Alessandro Editore e Kappa Edizioni – PuntoZero) anche Coconino Press, Black Velvet (dove operano fra gli altri Omar Martini e Alberto Corradi), Hamelin, Comma 22 e allargandosi al territorio regionale la rivista “Inguinemahgazine”, le Edizioni BD (che pubblica un 50% di bandes dessinée, dando spazio anche a fumetti, italiani), Panini Comics, Editoriale Mercury, Salda Press, e il comics lab Innocent Victim. Da non trascurare lo Studio Inventario, di Giuseppe Palumbo, autore italiano di spicco che concilia il debutto underground (avvenuto con il supereroe masochista Ramarro) con eroi popolari come Martin Mystère o Lupin III.
Sulla scia del percorso inaugurato da Granata Press e portato avanti da Star Comics, sono sorte in regione anche altre case editrici che si occupano di fumetto giapponese o comunque proveniente dall’estremo oriente: Shin Vision, Flash Book e Dynamic Italia. Mentre, d’altro canto, questo rinnovato interesse verso un fumetto di stampo più autoriale, ha prodotto inoltre la nascita, negli ultimi anni, di riviste e case editrici dalla forma atipica. Da citare Canicola, rivista che raccoglie giovani autori (tra gli altri Andrea Bruno e Giacomo Nanni) dall’approccio sperimentale al linguaggio; Self Comics, primo esperimento di casa editrice virtuale; Donna Bavosa, collettivo che unisce musica e fumetto e Odrillo, attuale prosecuzione di Orcodrillo, caratterizzata da un taglio underground ed eclettico, che ospita le opere di diversi autori dell’area bolognese.